L’EDUCAZIONE MUSICALE DI NINO SPECOGNA

Nino Specogna nato nel 1943 a Tarcetta un paesino nel comune di Pulfero, lungo il fiume Natisone, ha dedicato la sua vita alla musica: ha insegnato per oltre trent’anni educazione musicale nella Scuola secondaria di I grado di San Pietro al Natisone, ha fondato e diretto il Coro Pod Lipo, che quest’anno ha compiuto 50 anni ed è stato inoltre direttore della Scuola di musica “Glasbena Matica” dove ha insegnato pianoforte.

Ben consapevole del potenziale educativo che la musica è in grado di sviluppare nell’età della crescita, allenando la capacità di ascolto, la concentrazione, il ragionamento, la memoria, la coordinazione motoria e non ultime la creatività e la socializzazione,  Nino Specogna ha approfondito la conoscenza dei principali metodi didattici sviluppatisi in Europa ed ha elaborato un percorso progressivo molto originale e di gran efficacia, calato nella realtà locale grazie alle musiche popolari da lui raccolte.
Ricordiamo con emozione i concerti di Natale e di fine anno scolastico che vedevano coinvolti tutti gli alunni della sua scuola, senza nessun escluso, essendo tutti in grado di partecipare attivamente e con entusiasmo.
Inoltre, ha svolto l’attività di formatore realizzando diversi Corsi di aggiornamento per insegnanti della scuola primaria, elaborando un metodo ideale anche per i bambini dai 6 ai 10 anni.

Sul sito “Lintver”, da lui creato, dedicato alla storia e alle tradizioni delle Valli del Natisone, ha pubblicato anche una sezione sull’educazione musicale nella scuola dell’obbligo e in tale spazio, di cui forniamo il link, potete trovare i principi e le idee che hanno retto fin dall’inizio il suo percorso di insegnante di musica:

Dopo anni di sperimentazione dell’insegnamento nella scuola secondaria di I grado, agli inizi degli anni ’90, Nino Specogna ha realizzato il testo scolastico  “Noi e la musica”, pubblicato dalla casa editrice ZTT-EST di Trieste ed ora messo a disposizione gratuitamente dai suoi familiari, costituito da  XXVI LEZIONI da proporre gradualmente, passo dopo passo, nei tre anni di studio dell’educazione musicale alla scuola secondaria di I grado.
Pagina dopo pagina gli alunni i
ncontrano l’alfabeto musicale, la grammatica della musica e la sua storia, grazie ad un ricco repertorio composto da 280 canti, proposti in modo progressivo, prima a una voce e poi a più voci.
L’ultimo capitolo è dedicato al flauto, strumento che viene utilizzato fin dall’inizio assieme ad altri strumentini a percussione, per poi formare nella terza classe un’orchestrina con i flauti sopranino, soprano, contralto e tenore.

Nel 1997 Nino Specogna ha tenuto un corso di aggiornamento di due mesi per insegnanti delle scuole  primarie, del quale forniamo un suo riassunto.

Questo corso ha accompagnato la pubblicazione del secondo testo scolastico dal titolo “Cantiamo”, edito dalla Cooperativa “Lipa”, dedicato alla scuola primaria e formato da IX UNITÀ DIDATTICHE da sviluppare nei cinque anni con il supporto di 120 canti didattici e di circostanza ed è anch’esso a disposizione gratuitamente.

Nino Specogna ci ha lasciati il primo gennaio 2024 all’età di 90 anni, donandoci in eredità un tesoro di valore inestimabile, che vorremmo non andasse perduto e per questo parteciperemo, con un gruppo di giovani musicisti, al Progetto regionale Attiva scuola, con l’intenzione di riproporre il percorso dell’educazione musicale in verticale dai 3 ai 14 anni nelle scuole dell’obbligo del nostro territorio.

A lui il Mittelteatro ha dedicato, nell’ultima giornata della manifestazione di quest’anno, il VII Convegno sull’educazione musicale di base, che trovate negli APPROFONDIMENTI e il concerto del suo Coro Pod Lipo di Vernasso che fa da colonna sonora al Mittelvideo 2024.

Lo salutiamo e lo ringraziamo di cuore con questa poesia scritta da Gianfranco Di Primio, che per lungo tempo ha cantato nel coro da lui diretto con grande passione:

Poesia: “A Nino”

Il Maestro è nell’Anima e dentro all’Anima per sempre resterà.
Anima tremula, agita le foglie del tiglio
a misura del giusto canto,
oggi come tanti anni fa.
Una creatura nuova ci nasceva dentro,
e nasceva in noi giovani una nuova Sapienza.
Ogni volta la musica si faceva anche corpo.
Un miracolo
nel disegno delle tue mani mentre esploravano l’aria
secondo la via da te già tracciata sul foglio.
Un dono vero
quella sicurezza di chi la conosce la Via.
E poi la chiusura,
in quel granello di silenzio particolare,
dopo l’ultimo accordo
e prima del fragore dell’applauso dal pubblico,
un respiro sospeso
l’intimità di un tuo sorriso
un cenno complice fra i nostri e i tuoi occhi,
e la calma delle tue mani ormai composte.
Li capivamo:
eri stato contento di noi.
Maestro.